Luna di Miele, perché si chiama così

Non c'è un'unica spiegazione per tale espressione, che però a sua volta è unica per varie epoche storiche e per tantissime culture.

di Giorgia Martino 22 Giugno 2012 11:20

Ogni matrimonio che si rispetti (crisi economica permettendo!) viene celebrato con la cosiddetta “Luna di Miele”. Ma perché, appunto, è così detta? La luna inzuppata nel miele non ha poi così tanti punti in comune con le nozze e con il viaggetto annesso e connesso. Eppure popoli diversi in epoche storie diverse parlano di questa fatidica Luna di Miele: in italiano si chiama così, in francese si dice “Lune de Miel”, gli spagnoli la chiamano “Luna de Miel”, gli inglesi “Honeymoon” e gli arabi “Shahr el ‘Assal”. Non esiste un’ipotesi unica per tutti tempi e tutti i luoghi, anche se quella più probabile riconduce la Luna al primo mese di vita matrimoniale ed il miele rappresenta la dolcezza dei primi tempi da innamorati e sposini freschi freschi.

Un’altra motivazione che potrebbe spiegare questa dolce e lunare espressione potrebbe essere l’usanza antica di regalare ai neosposi un po’ di idromele, liquore che nasce dalla fermentazione del miele, e che ha un significato legato fortemente alla fertilità, e deve essere per questo consumato nel primo mese del matrimonio (e con la questione del primo mese si ritorna al simbolismo della luna).

Il miele aveva una connotazione legata alla ricchezza anche nel Medioevo, periodo storico in cui le famiglie regalavano alla figlia che stava per sposarsi del miele, visto che, essendo considerato bene di lusso (costava molto) era prova del benessere economico di lei agli occhi di suo marito. Inoltre la donna veniva considerata lunare (per il fatto che il ciclo mestruale femminile è di 28 giorni, quanto dura il ciclo lunare). Per cui la prima notte passata insieme dai due sposini veniva chiamata “Luna di Miele”.

Anche l’Oxford Dictionary si prende la briga di spiegare la metafora di questa espressione, riconducendola al fatto che nei primi tempi (durante la prima luna) c’è uno stato d’animo più dolce e sognante. Più mieloso, appunto.

Ma ora sorge un dubbio: come può esprimersi chi non ama il sapore del miele?!

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