Perché l’8 marzo è la festa della donna e perché proprio le mimose?

Le origini di una celebrazione che ha sbiadito il suo originale colore "sociale" per assumere connotazioni principalmente commerciali.

di Simona Vitale 8 Marzo 2013 13:25

Dal 1977, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ufficialmente riconosciuto la Giornata Internazionale della donna per celebrare gli “sforzi della donna in favore della pace e la necessità della loro piena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale”. Non solo, anche per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e le discriminazioni e le violenze delle quali rappresentano oggetto, ancora oggi, in molti paesi del mondo.

Le origini della celebrazione (che si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909 e in Italia nel 1922) risalirebbero al 1908, quando a New York decine di migliaia di operaie protestarono con una marcia per ottenere paga e lavoro più dignitosi, diritto di voto e abolizione del lavoro minorile, sull’onda dello slogan Bread and Roses: il pane, simboleggiante la sicurezza economica, le rose indicanti una migliore qualità della vita. In ogni caso, negli USA, la prima giornata della donna fu voluta dal partito socialista per il diritto di voto la domenica del 28 febbraio 1909.

Più di tutti gli altri giorni, inoltre, l’8 marzo era il giorno in cui, le donne sono state protagoniste di grandi eventi. A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne russe guidarono una grossa manifestazione volta a chiedere la fine della guerra (nonché uguaglianza di diritti) e che fu il barlume dal quale ebbe inizio la rivoluzione di Febbraio, che pose fine al zarismo. 

In Germania e in Francia, invece, le prime grandi manifestazioni furono organizzate dal partito Socialista nel 1914, mentre in Italia, la giornata internazionale della donna, fu proclamata nel 1922, per iniziativa del partito Comunista che la celebrò, inizialmente, il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all’anniversario della caduta dello Zar.

L’Onu ha pertanto scelto l’8 marzo per la celebrazione proprio perché, sin dall’inizio del secolo scorso, “in un clima di rivendicazione di diritti influenzato specialmente dalle proposte e dall’azione del Congresso Socialista, le donne avevano scelto questa data per celebrare le loro conquiste”.

L’idea di abbinare alla festa della donna un fiore è, però, esclusivamente italiana ed appartiene a Rita Montagnana e Teresa Mattei, due attiviste dell’Unione donne italiane, nel 1946. Queste, venute a sapere che che il vicesegretario del Pci Luigi Longo intendeva regalare delle violette, nel giorno della ricorrenza, suggerirono di cercare un fiore più povero. Fu scelta così la mimosa perché fiorisce nei primi giorni di marzo ed è accessibile a tutti, in quanto non costa molto.

Con il trascorrere degli anni, la celebrazione ha sbiadito il suo legame con le condizioni di lavoro per trasformarsi in un evento principalmente commerciale. Già nel 1972 ad una manifestazione a Roma, alla quale partecipò anche l’attrice Jane Fonda, slogan e cartelloni inneggiavano al diritto della donna di amministrare l’intero processo di maternità. La nazione dove la festa è più sentita è la Russia. Qui l’8 marzo è celebrato come una giornata nazionale da trascorrere in famiglia.

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