Osteoporosi, attenzione a delle abitudini che la favoriscono

di Maria Barison 26 Novembre 2025 10:14

L’osteoporosi, letteralmente “osso poroso”, è una grave malattia scheletrica definita da una significativa riduzione della massa ossea e dall’alterazione della sua microarchitettura.

Queste modifiche rendono le ossa estremamente fragili e vulnerabili alle fratture. Spesso etichettata come “epidemia silenziosa”, colpisce circa 5 milioni di persone a livello globale, interessando prevalentemente donne in menopausa e anziani, ma può manifestarsi anche in uomini e giovani con condizioni specifiche.

I fattori che aumentano il rischio di osteoporosi

La sua insidiosità risiede nella sua natura asintomatica: agisce indisturbata, indebolendo gradualmente lo scheletro, e si manifesta in una fase già avanzata, spesso con la prima frattura. Per numero di casi, le fratture correlate all’osteoporosi sono seconde solo alle patologie cardiovascolari. Il dottor Oscar Massimiliano Epis, direttore della Reumatologia all’Ospedale Niguarda di Milano, sottolinea come la familiarità sia un fattore di rischio primario, ma non l’unico.

I rischi aumentano in presenza di: carenze nutrizionali, come il basso consumo di latticini; malattie reumatiche, patologie da malassorbimento (come la celiachia), uso prolungato di cortisonici, e ipercalciuria; donne in terapia con inibitori dell’aromatasi per tumore al seno; ma anche stile di vita come fumo, abuso di alcol e l’avanzare dell’età.

Come prevenire la comparsa dell’osteoporosi?

Nelle donne, la perdita ossea accelera drasticamente dopo la menopausa a causa del brusco calo degli estrogeni. La diagnosi inizia con l’anamnesi da parte dello specialista, che valuta familiarità, stile di vita e comorbilità. Dopo esami del sangue e delle urine per escludere cause secondarie, la conferma diagnostica si ottiene con la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), che misura con precisione la densità minerale ossea. Le terapie attuali sono efficaci nel rallentare la progressione e, in certi casi, migliorare la massa ossea. Tuttavia, la loro riuscita dipende dalla costanza del paziente, un aspetto critico, dato che solo la metà dei pazienti prosegue la cura oltre il primo anno. È fondamentale sensibilizzare sull’aderenza e sulla diagnosi precoce, invitando i soggetti a rischio a effettuare un controllo già intorno ai 50 anni.

La prevenzione gioca un ruolo decisivo e si basa su tre pilastri fondamentali. Si parte dalla vitamina D, questa è essenziale per l’assorbimento di calcio e fosforo. Poiché l’apporto dietetico è scarso, la sintesi avviene prevalentemente tramite l’esposizione solare (almeno mezz’ora al giorno tra maggio e settembre). In caso di insufficienza, è cruciale la supplementazione.

Molto importante è una dieta ricca di calcio, quindi garantire un adeguato apporto tramite latte e derivati, ma anche mandorle, broccoli, spinaci e soia. L’acqua minerale è spesso una fonte di calcio sottovalutata. Infine l’attività fisica gioca anch’essa un ruolo importante nella prevenzione dell’osteoporosi. Infatti aiuta la formazione del tessuto osseo e prepara uno scheletro più forte alla menopausa. Negli anziani, mantiene la mobilità e riduce il rischio di cadute. Sono consigliate attività con carico, come camminare, correre, ballare o fare ginnastica, mentre il nuoto è meno efficace.