Donne clonate per ricordare il giorno delle nozze

Rappresentanti del gentil sesso riprodotte in 3D per rivivere la data del si. Scopriamo insieme l'ultima stravaganza "Made in Japan".

di Francesco Giuseppe Ciniglio 18 Giugno 2013 18:52

Donne clonate per ricordare un lieto evento? In Giappone tutto è possibile, anche replicare una sposa nel giorno delle nozze. Tutto merito della tecnologia 3D. Per i giapponesi, infatti, una semplice foto del matrimonio è ben poca cose, meglio un clone.

E’ questa l’ultima tendenza “Made in Japan”, fra le neo spose (e non): acquistare bambole 3D in grado di replicare alla perfezione look e caratteristiche della donna nel giorno del matrimonio.

A produrre queste formidabili bambole, è la Clone Facory di Akhibara, azienda in grado di dar vita a versioni 3D di individui così come di animali domestici, servendosi di una particolarissima tecnologia, che, va a sfruttare delle fotocamere digitali al fine di scattare foto della persona da replicare da diverse prospettive.

In seguito, un Pc provvede ad unire le diverse immagini, che finiranno poi per essere stampate in 3D mediante l’utilizzo di strati di inchiostro e gesso ad hoc in grado di plasmare il clone “sposa”.

Il prezzo delle spose clonate in 3D? “Solo” 1.100 euro. Per questa cifra, le donne giapponesi hanno la possibilità di acquistare il proprio clone (realistico al 100%). Una bambola a grandezza naturale, in grado di replicare in tutto e per tutto la vera sposa (make up, dettagli dei capelli, vestito nuziale e affini).

Follia? Ad oggi, in Giappone, questo business non sembra conoscere crisi. Ogni donna giapponese, infatti, possiede una bambola in 3D.  La trovata sembra aver ormai surclassato la buona e vecchia foto in abito da sposa.

Donne clonate in 3D – La parola alle lettrici

E’ giusto ricorrere ad un clone sposa in 3D per rivivere il giorno delle proprie nozze? Spendereste una somma superiore ai 1.000 euro per regalarvi una bambola in 3D in grado di replicarvi in tutto e per tutto nel giorno del matrimonio? Meglio il buon vecchio album delle foto o l’ultima trovata tecnologica “Made in Japan?”

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