Le donne italiane preferiscono i farmaci griffati

Le donne italiane non si fidano dei principi attivi dei farmaci generici: a dirlo sono i farmacisti di tutta la Penisola.

di Giorgia Martino 18 Ottobre 2012 11:17

E se l’Italia è il Paese della moda, le donne italiane preferiscono griffati persino i farmaci. E’ questo l’esito di un’indagine promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (anche noto come ONDA).

Se proprio vogliamo ‘dare i numeri’, possiamo prendere come riferimento il campione analizzato nell’indagine: si tratta di 300 farmacisti in tutta Italia, i quali affermano di trovarsi nelle seguenti situazioni:

  • solo una donna italiana su quattro chiede spontaneamente il farmaco generico per curarsi;
  • poco più della metà delle italiane chiede informazioni sui farmaci generici;
  • solo 2 italiane su 5 accettano la proposta del farmacista di effettuare un cambio di farmaco, che preveda il generico che sostituisce quello di marca;
  • le donne over 65 sono quelle più legate al farmaco di marca, e sono le più diffidenti verso le alternative dei farmaci generici;
  • i farmaci generici meno accettati sono quelli contro le malattie cardiache, mentre c’è più disponibilità nei confronti dei principi attivi non ‘griffati’ di antidolorifici, antinfiammatori, antibiotici e medicinali contro i problemi gastroenterici.

Ma quali sono, secondo i farmacisti intervistati nella ricerca dell’ONDA, i motivi che spingono le donne italiane a rifiutare il farmaco generico e a nutrire diffidenza al riguardo?

  • Per il 70% dei farmacisti, il problema è la cattiva informazione.
  • Per il 96% le donne temono una minor efficacia del farmaco generico rispetto a quello dal brand più conosciuto.
  • Per il 14% le italiane credono che il principio attivo del generico non sia uguale a quello del farmaco più conosciuto.
  • Per il 12% dei farmacisti, invece, ci sono donne che rifiutano il farmaco più ‘anonimo’ perché pensano di svalutare di più il loro stato di malattia.
  • Per il 26% dei professionisti intervistati, le donne che non vogliono il generico hanno avuto qualche brutta esperienza in tal senso.

Cosa si potrebbe fare per migliorare questa situazione?

  • Per il 92% del campione indagato, le donne dovrebbero essere rassicurate dal loro medico di famiglia sull’efficacia dei farmaci generici, identica a quella dei medicinali di marca.
  • Per il 30% dei farmacisti intervistati, basterà il decreto in vigore dallo scorso Ferragosto (che impone ai medici di indicare sulle ricette rosse il principio attivo del farmaco al posto del nome commerciale) per aumentare la vendita dei farmaci generici.
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