Gravidanza: bebè poliglotti?

Bambini in grado di riconoscere le lingue già nel pancione? A sostegno di tale tesi, una ricerca della Washington University.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 2 Gennaio 2013 18:41

I bebè sarebbero in grado di imparare la lingua parlata dalle proprie mamme già nell’utero, arrivando persino a distinguerla da una straniera.

A rivelarlo una ricerca eseguita dall’Università di Washington, coordinata da Patricia Kuhl, a capo dell’Institute for Learning & Brain Sciences e recentemente pubblicata sulla rivista “Acta Paediatrica”.

Bebè e lingueLo studio

La ricerca dell’Università di Washington è riuscita a dimostrare che i bimbi appena nati hanno la capacità di distinguere i suoni che provengono da una lingua mai sentita prima da quelli legati alla lingua delle proprie madri.

Alla luce di ciò, secondo i ricercatori sarebbe lecito pensare che i bebè cominciando ad apprendere la lingua già nell’utero materno, assimilando la lingua durante tutti i 9 mesi di gestazione.

Entrando nel dettaglio, è bene sapere che i meccanismi cerebrali e sensoriali riguardanti lo sviluppo dell’udito vanno a determinarsi già nel corso della trentesima settimana di gestazione. I bebè riuscirebbero dunque ad apprendere la lingua delle loro madri nel corso delle ultime 10 settimane di gravidanza, ascoltandola nel ventre materno.

Nello specifico, i pargoli avrebbero la capacità di percepire chiaramente il suono delle vocali prodotto dalle proprie madri, per via della rumorosità e del tono acuto di quest’ultime, caratteristiche che le rendono più semplici da sentire.

Il feto, dunque, va a familiarizzare con i suddetti suoni e riesce a distinguerli alla nascita, già dopo le prime 30 ore post parto.

Bebè e linguaggio materno – Conclusioni

Una scoperta sorprendente, che pone le basi per nuove ed interessanti ricerche scientifiche. Alla luce di quanto emerge dalla ricerca dell’Università di Washington, è lecito pensare che se i bimbi riescono a distinguere la lingua delle proprie madri già negli ultimi due mesi e mezzo di gestazione, presenteranno una vasta gamma di qualità innate. Non resta dunque che aspettare che la scienza faccia il suo corso per comprendere le enormi potenzialità del feto.

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