In Italia ci si separa di più allo scadere del quindicesimo anno

Gli ultimi dati Istat mostrano un quadro familiare italiano più rassegnato alla separazione. Ecco alcuni "numeri".

di Giorgia Martino 19 Luglio 2012 17:07

C’era una volta la crisi del settimo anno. Ora c’è il crack del quindicesimo anno: secondo l’ultima ricerca Istat è la durata media del matrimonio in Italia.

L’indagine studia i dati di separazioni e divorzi nel nostro Paese risalenti al 2010, e gli esiti sono i seguenti:

–          Le separazioni sono aumentate del 2,6% rispetto al 2009, i divorzi sono invece diminuiti.

–          Nell’85,5% dei casi la separazione è consensuale.

–          Il 30% dei matrimoni finisce con la separazione dopo 15 anni.

–          Al Sud i litigi a causa della separazione sono più forti che non al Nord.

–          Nel 56,2% dei casi la casa viene assegnata alla moglie.

Come mai ci si rassegna così presto ai problemi anziché affrontarli insieme per superarli? E qui si potrebbe far nascere un’altra domanda, ossia, il matrimonio deve finire quando finisce l’amore o deve essere considerato, come fanno in molti, una sorta di azienda familiare da mandare avanti a prescindere? In un mondo che corre così tanto, un punto così “fermo” come il matrimonio è positivo o è diventato obsoleto? Ci vorrà mica qualche accorgimento per adattarlo ai tempi? Perché sto facendo più domande di Marzullo?

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