Le donne francesi sono belle anche con i pantaloni: stop al divieto

Fanciulle d'oltralpe sexy anche con indosso dei blue jeans grazie all'eliminazione di un decreto "surreale".

di Francesco Giuseppe Ciniglio 7 Febbraio 2013 17:51

L’ultimo “mito” francese è crollato. Non preoccupatevi, non stiamo parlando della Tour Eiffel, ma di pantaloni. Già, per chi non lo sapesse, fino a qualche giorno fa, le donne francesi, famose in tutto il mondo per la propria sensualità, non avevano la possibilità di indossare questo capo. Pantaloni illegali in Francia nel 2013? Non si tratta di uno scherzo, ma di un impedimento reale terminato solo due giorni fa.

Donne francesi e pantaloni – Stop al divieto

E’ finalmente crollato un divieto emanato nel lontano 1800. All’epoca, infatti, fu emanata un’ordinanza che vietava alle donne di coprire le gambe, gli unici strappi alla regola possibili erano legati a motivi di salute, la guida di una bicicletta o l’essere impegnate a domare un cavallo.

Per fortuna la modernità ha finalmente trionfato lì dove le femministe francesi hanno fallito per anni. La stessa Coco Chanel si era prodigata a lungo in questa battaglia, inserendo tra l’altro i pantaloni nelle sue collezioni, purtroppo, senza riuscire a smuovere gli animi.

Nel 69 nel bel mezzo della rivoluzione culturale e sessuale, la città di Parigi provò a chiedere alla polizia l’annullamento del divieto anti pantaloni. Le autorità però rigettarono l’invito, anche perché in completo disaccordo con il clima di rinnovamento dell’epoca, visto da quest’ultime come una concreta minaccia all’ordine costituito.

Superfluo dire che la regola negli ultimi anni è stata abolita implicitamente. Le donne francesi, infatti, in barba al divieto, negli ultimi anni non hanno mai rinunciato ai pantaloni. Nonostante ciò hanno cercato in tutti i modi di ottenere l’abolizione di un decreto assurdo.

Il merito è di Vallaud- Belkacem, deputata socialista facente parte dello schieramento di Hollande, che ha fatto pressione affinchè sulla Gazzetta Ufficiale del Senato venisse messa nero su bianco l’abolizione di questa assurda regola, poiché, incompatibile con i costumi della Francia odierna e lesiva del principio della parità sessuale.

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