Osteopatia in gravidanza: a cosa serve e quando ricorrervi?

di Redazione 18 Giugno 2024 8:10

L’osteopatia è una disciplina riconosciuta da alcuni anni in Italia come professione sanitaria e che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inserisce nell’elenco delle cosiddette “medicine complementari”.

Essa prevede, come mezzo terapeutico, il ricorso a tecniche manuali passive e il suo obiettivo primario è quello di eliminare o quanto meno ridurre il dolore causato da problematiche congenite o acquisite, posture non corrette ecc.

Una delle condizioni in cui essa viene presa in considerazione è la gravidanza; cerchiamo quindi di capire a cosa può servire l’osteopatia gravidanza e quale sia il momento più adatto per iniziare le sedute.

Gravidanza: un periodo di cambiamenti fisici 

Com’è noto, la gravidanza è una condizione parafisiologica (non rientra cioè nei parametri di normalità, ma non è una patologia) caratterizzata da una serie di cambiamenti fisici e psicologici legati in parte a variazioni dei livelli di alcuni ormoni. Tali cambiamenti sono necessari per supportare lo sviluppo del feto e per prepararsi al parto.

Quello della gravidanza è un periodo molto complesso in cui si sperimentano anche alcuni problemi fisici, come per esempio cervicalgia (dolore nella zona cervicale), dorsalgia (dolore nella zona superiore e centrale della schiena) e lombalgia (dolore nella zona lombare). A seconda dei casi, la gestante può sperimentare anche sciatalgia (infiammazione del nervo sciatico che causa un forte dolore lungo la gamba) e parestesie agli arti inferiori.

In gravidanza non è infrequente nemmeno la comparsa di ritenzione idrica, con conseguenti gonfiori soprattutto a livello degli arti inferiori. È comune anche la sensazione di pesantezza a livello pelvico.

Il tutto può essere complicato dall’aumento di peso che, molto spesso, è consistente nelle gestanti.

Non stiamo quindi parlando di problematiche gravi da un punto di vista medico, ma si tratta comunque di condizioni che possono arrecare un notevole disagio.

Gravidanza: quando ricorrere all’osteopatia? 

Il ricorso all’osteopatia può essere preso in considerazione per eliminare o quantomeno ridurre il dolore e i vari fastidi causati dalle problematiche sopra esposte, vale a dire mal di schiena, dolore cervicale, dolori articolari, pesantezza a livello pelvico, sciatalgia ecc.

Va precisato che queste problematiche difficilmente si presentano nel primo trimestre di gestazione e quindi il ricorso all’osteopatia in gravidanza viene generalmente preso in considerazione a partire dal secondo trimestre.

L’intervento dell’osteopata è una manipolazione manuale tesa a ripristinare l’equilibrio muscolo-scheletrico.

Sono in particolar modo la colonna vertebrale e i muscoli che la circondano che sono sottoposti ad adattamenti e cambiamenti funzionali ed è quindi soprattutto a livello della colonna che l’osteopata interviene.

Per quanto riguarda la quantità di sedute, non c’è un numero standard dato che ogni gestante è un caso a sé. In linea di massima vengono effettuate dalle 4 alle 8 sedute.

L’aiuto dell’osteopata può essere preso in considerazione anche nel primo periodo del post-gravidanza.

Ci sono controindicazioni all’osteopatia in gravidanza?

In sé e per sé l’osteopatia non è una pratica controindicata in gravidanza in quanto non danneggia né la gestante e nemmeno il feto, ma è corretto precisare che la gestante potrebbe essere portatrice di condizioni per le quali tale pratica deve essere evitata.

È per questo motivo che assume particolare importanza la prima visita, nella quale la paziente darà all’osteopata tutte le informazioni relative alla sua storia clinica. Sarà il professionista poi a decidere se è possibile o meno effettuare il trattamento.

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