Prendere il sole in quarantena, attenzione alle protezioni

Al primo sole primaverile bisogna fare attenzione a non scottarsi e a proteggersi a dovere.

di Maria Barison 16 Aprile 2020 11:01

Con il primo sole primaverile molte donne, ma non solo, sono tentate di prendere il sole e lasciarsi accarezzare dal calore dei raggi UV pur stando semplicemente a casa.

Ormai, con la quarantena in atto, siamo tutti abituati a goderci un po’ di relax al sole appena la giornata lo permette, ma in questo periodo bisogna fare attenzione alla propria pelle perché i primi raggi ultravioletti possono essere piuttosto pericolosi. Essere un po’ abbronzate sicuramente rende più belle, ma è bene porre sempre l’accento sulla protezione della pelle.

prendere il sole

Gli errori da non commettere con il primo sole di primavera

E’ proprio in primavera che si rischia di scottarsi inconsapevolmente, perché si pensa che il sole sia meno forte rispetto a quello estivo, ma non è assolutamente vero. Basta quindi una giornata di sole per ritagliarsi qualche mezz’oretta fuori al balcone o affacciati alla finestra, chi è più fortunato in giardino, lasciandosi coccolare dal calore dei raggi UV.

In quarantena si sente ancora più l’esigenza di prendere una boccata d’aria e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta, sempre però restando sul proprio suolo privato ed evitare di creare assembramenti ed il sole sicuramente aiuta a riattivare il buon umore e sentirsi molto meglio. Ecco quindi che prendere il sole anche per pochi minuti al giorno diventa un motivo di svago, di relax, di alienazione da questo periodo piuttosto complicato, ma non bisogna assolutamente sottovalutare la potenza dei raggi UV.

Proteggersi dal sole anche in primavera

Per questo è necessario proteggere al meglio la propria pelle e munirsi di protezione solare. Quest’ultima dev’essere sempre spalmata nelle zone del corpo che sono in contatto con i raggi solari, anche se c si ritrova dietro ad un vetro. Prendere il sole in quarantena può quindi fare molto bene all’umore in quanto si produce serotonina, l’ormone della felicità e tra l’altro aiuta anche a rinforzare le ossa grazie all’assimilazione della vitamina D, ma tutto ciò potrebbe essere reso vano se non si utilizza la giusta protezione solare.

Si rischia infatti non solo di scottarsi, ma di provocare la comparsa di macchie cutanee che poi non scompariranno più, arrivano anche a generarsi delle vere e proprie discromie, con perdita di tono e di luminosità della pelle. La protezione solare deve quindi essere sempre applicata e nei primi giorni di contatto con i raggi ultravioletti è bene affidarsi alla protezione 50.

Commenti