Sindrome premestruale: colpa dell’ormone del sonno? Rimedi

Dolori pre-ciclo avvertiti a causa di una scarsa produzione di melatonina? A sostegno di tale tesi, uno studio "Made in Canada".

di Francesco Giuseppe Ciniglio 22 Dicembre 2012 10:23

Non sono poche le donne in età fertile interessate da fastidi durante la fase pre-ciclo mestruale. Piccole problematiche che, talvolta, finiscono con l’impedire il corretto svolgimento delle attività quotidiane. In questi casi è possibile parlare di sindrome premestruale. Tale disturbo è conosciuto anche con il nome di Disordine Disforico premestruale, un termine coniato all’inizio degli anni 60 da due studiosi, Dalton e Greene.

Già all’epoca i due ricercatori avevano individuato in un’eccessiva produzione ormonale dell’ipofisi una delle possibili cause scatenanti del disordine disforico premestruale.

Sindrome premestruale – Sintomi

I sintomi che accompagnano questo disturbo differiscono da donna a donna. Generalizzando, si tratta perlopiù di: tensioni mammarie, emicranie, mal di testa, ansia, stress, irritabilità, depressione, gonfiore addominale.

Solitamente i sintomi della sindrome premestruale tendono a manifestarsi una settimana o 3-4 giorni prima del ciclo, scomparendo all’inizio dello stesso.

Sindrome premestruale e ormone del sonnoLo studio

A far chiarezza su questa fastidiosa sindrome che colpisce tantissime donne nel mondo, ci hanno provato i ricercatori del Mental Health University Institute (Canada). Grazie ad un’approfondita ricerca, gli studiosi canadesi hanno riscontrato un calo considerevole della secrezione della melatonina (l’ormone del sonno) nei giorni precedenti il ciclo mestruale.

Sarebbe dunque più che lecito azzardare una connessione fra l’ormone del sonno e la sindrome premestruale, dato che, dati alla mano, il 70% delle donne riscontrano problemi di insonnia nei giorni pre-ciclo.

Sindrome premestruale – Rimedi

Stando ad uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, un regime alimentare improntato su un massiccio consumo di vitamina B, ovvero basato su un’alimentazione ricca di legumi, cereali integrali, germi di grano e lievito di birra, sarebbe in grado di attenuare i sintomi premestruali.

Sempre stando alla suddetta ricerca, le donne che intrattenevano una dieta giornaliera con al suo interno almeno 2.5 milligrammi di riboflavina, sostanza legata alla vitamina B2 o di tiamina ( connessa alla vitamina B1) affrontavano la sindrome premestruale senza troppi crucci.

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