Tumori: nuova cura grazie all’herpes Ogm

Guarire dal cancro grazie ad un virus modificato in laboratorio? Fantascienza o realtà? Scopriamolo insieme.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 9 Febbraio 2013 17:39

Herpes Ogm nuova cura contro i tumori? Stando ai risultati offerti da una ricerca condotta dall’Università di Bologna, pubblicati di recente sulla rivista “Plos Pathogens”, questo virus geneticamente modificato sarebbe in grado di annientare le cellule tumorali e sarebbe particolarmente efficace in caso di cancro alle ovaie e tumore al seno.

Una nuova terapia rivoluzionaria all’orizzonte? Singolare pensare che, il virus dell’herpes, se opportunamente modificato in laboratorio, può essere in grado di distruggere le cellule tumorali. Lo studio condotto dall’Università di Bologna è stato possibile grazie ai fondi provenienti dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Herpes Ogm e cancro – I risultati della ricerca

La nuova cura prodotta dai ricercatori bolognesi è stata somministrata per via sistemica, in via intraperitoneale, ovvero in condizioni realistiche. E’ lecito pensare che ben presto sarà possibile usufruire di nuove terapie in grado di guarire le metastasi dei soggetti interessati da cancro all’ovaio e al seno.

Già tre anni fa i ricercatori bolognesi avevano provato a curare le cellule malate modificando il virus dell’herpes, tuttavia, all’epoca il test finì con il rivelarsi fallimentare. Il punto di forza del nuovo studio, è che l’herpes modificato geneticamente non va ad attaccare le cellule sane ed è in grado di riconoscere i tumori. Per giungere a questi risultati, l’equipe di ricerca ha utilizzato un ratto cavia portatore di metastasi di tumori umani dell’intestino.

Herpes Ogm e tumori – Una speranza concreta

Ogni anno in Italia si registrano 42.000 nuovi casi di cancro, di questi, oltre 10.000 finiscono con l’essere mortali. Ad oggi, il virus geneticamente modificato è in grado di curare i topi da laboratorio, interessati da metastasi di tumori umani dell’intestino. L’obiettivo che si pone lo studio, è quello di giungere alla sperimentazione preclinica. Essere ottimisti è più che lecito, visto che i risultati fino ad ora prodotti sembrano essere lusinghieri.

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