Violenza sulle donne: ecco l’orologio antistupro
Un orologio antistupro per cercare di contrastare la violenza sulle donne? Con molta probabilità ci penserà l’India a sperimentare l’innovativo congegno, che mira ad offrire protezione alle troppe fanciulle interessate da stupri sul suolo indiano.
Violenza sulle donne e orologio antistupro – Come funziona il dispositivo?
Basterebbe pigiare un semplice pulsante per dare il via all’allarme dell’orologio, collegato al sistema Gps. Un dispositivo che, se tenuto sempre al polso, consentirebbe di inoltrare segnalazioni a forze dell’ordine e familiari in caso di pericolo.
Il suddetto pulsante, una volta premuto, permetterà l’invio di un sms che andrà a localizzare la probabile vittima di violenza sessuale.
Grazie al sistema Gps di cui sarà dotato il congegno, infatti, sarà possibile conoscere l’esatta posizione della persona che lo indossa, inoltre una videocamera presente all’interno dello stesso registrerà ciò che avverrà una volta dato l’allarme e tutto ciò avverrà con un semplicissimo click.
Stando a quanto affermato da Kapil Sibal, ministro dell’innovazione indiano, l’orologio antistupro dovrebbe essere immesso sul mercato verso dicembre 2013 in due differenti versioni: una più economica da 20 dollari e un’altra più costosa da 50 dollari. Prezzi ragguardevoli per il mercato indiano, dato che lo stipendio medio si aggira attorno agli 80 dollari mensili.
Un orologio antistupro solo per donne ricche? Al di là delle polemiche che quasi certamente prenderanno vita una volta che questo congegno sarà immesso sul mercato, l’idea della messa in produzione di quest’ultimo è nata a seguito dello stupro di una studentessa di 23 anni, violentata da un “branco” di 6 uomini. Un episodio raccapricciante che purtroppo non è possibile intendere come un caso isolato, date le frequenti violenze sulle donne sul suolo indiano da parte di uomini che amano agire in gruppo. A dare in anteprima la notizia dell’orologio antistupro ci ha pensato il Wall Street Journal.
Abusi sessuali – Conclusioni
I movimenti femministi indiani non sembrano essere entusiasti del dispositivo in arrivo. Secondo Sehba Farooqui, attivista femminista di Nuova Delhi, i poliziotti indiani sarebbero riluttanti a denunciare le denunce di stupro, pertanto, con molta probabilità, le eventuali segnalazioni non verrebbero prese in considerazione dalle forze dell’ordine locali.
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