Alimentazione corretta: un lusso per pochi
Gli italiani non amano o perlomeno non sono in grado di avere un’alimentazione corretta. Stando ad un’indagine condotta sul suolo italiano dal Centro interdisciplinare per lo studio dell’obesità (Ciso), solo 1 italiano su 5 sarebbe capace di seguire una dieta equilibrata. Un dato da non sottovalutare, dato che, i comportamenti alimentari dei genitori finiscono con l’essere riprodotti dai figli e se erronei, possono avere conseguenze disastrose sulla salute di quest’ultimi.
Il tran tran quotidiano, generalmente contrassegnato da tempi ridotti e corse affannose verso il posto di lavoro, non contribuisce di certo, tuttavia, lo scarso tempo a disposizione dei genitori non dovrebbe fungere da alibi e soprattutto spingerli ad adottare un’alimentazione ricca di prodotti preconfezionati e ipercalorici.
E’ risaputo, infatti, che il cibo è la migliore medicina e solo attraverso un’alimentazione adeguata è possibile prevenire una lunga serie di disturbi, che da lievi, possono trasformarsi in patologie via via più gravi.
Alimentazione scorretta – Gli errori degli italiani
Quali sono gli errori che i cittadini del belpaese commettono a tavola? Scopriamoli:
1) Poca frutta e verdura (68%);
2) Nessuna colazione (67.5%);
3) Sedentarietà (66%);
4) Troppi alimenti ipercalorici (63%);
Alimentazione corretta – Il parere dell’esperto
Stando a quanto espresso da Paolo Magni, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano , solo i bambini con un’età dagli 0 ai 3 anni sarebbero seguiti con cura dal punto di vista alimentare. Purtroppo, crescendo, specialmente fra i sei e i dieci anni, i genitori tendono a riporre meno attenzione all’alimentazione del pargolo, che inizia ad alimentarsi autonomamente, spesso concedendosi tutta una serie di trasgressioni alimentari e spuntini fuori pasto (snack, dolci, caramelle, etc).
Un vero e proprio allarme, dato che il consolidamento di un’alimentazione scorretta, in genere provoca gravi conseguenze dopo i dieci anni di età, causando sovrappeso e nei casi più gravi obesità, problematiche, quest’ultime, che possono incidere negativamente sullo sviluppo psicofisico dei piccoli e minarne l’autostima.