L’India è il Paese del G20 in cui essere donna è più difficile
Sembra che l’India sia il Paese industrializzato (G20) al mondo in cui le donne vivono peggio, nonostante il fatto che si tratti di una Nazione in crescita sia come influenza globale che come benessere economico e sociale.
Le donne in India sono non solo discriminate, ma anche maltrattate e persino uccise, e i numeri di tale scempio superano quelli di tutti gli altri Paesi del G20, almeno stando a quanto afferma un sondaggio della Trust Law. Secondo questa indagine, il posto che invece si trova agli antipodi per qualità di vita delle donne è il Canada, che si rivela il miglior posto tra le nazioni del G20 in cui una donna possa vivere.
Per ciò che riguarda l’India, afferma Shemeer Padinzjharedil, che gestisce Maps4aid.com, un sito con mappe e documenti dei crimini contro le donne in India:
E’ un miracolo se una donna sopravvive in India. Anche prima di essere data alla luce, una donna è a rischio di essere abortita. Da bambina viene sottoposta ad abusi, stupri ed è solitamente obbligata a sposarsi in tenera età. E anche da sposata, le violenze su di lei continuano.
Se poi sopravvive a tutto questo e se le capita di diventare vedova, allora viene discriminata e le viene negato ogni diritto di eredità e proprietà.
Molti dei crimini contro le donne avvengono in pianure popolate dell’India del Nord, dove è presente una mentalità che vuole le donne inferiori agli uomini, e quindi relegate al ruolo di casalinghe e “fattrici”.
Il sondaggio in questione prendeva in considerazione parametri come la qualità dei servizi sanitari per donne, i rischi di violenze fisiche e sessuali, il livello di possibilità politiche e l’accesso ai beni e ai diritti. Eppure tutto ciò fa davvero a pugni con l’immagine di un Paese che dovrebbe essere moderno, con un primo ministro donna nel 1966 che con donne vestite in modo occidentale. Tuttavia, dietro questa patina dorata, in India i problemi per le donne son davvero tanti: spesso vengono abortiti i feti di femmine, molte donne sono costrette a sposarsi prestissimo, subiscono i delitti d’onore, vengono discriminate nel campo sanitario e scolastico e quotidianamente avvengono ignobili crimini che annoverano gli stupri, la violenza domestica e la tratta di donne.
Nascere donna in India vuol dire cominciare a lottare per il resto della vita.
Afferma il giudice Markandey Katju:
I tribunali sono invasi da cause di crimini legati al genere di appartenenza. Questi non sono crimini normali: sono crimini sociali perché distruggono l’intero tessuto della comunità. Quando si commettono crimini contro le donne, l’impatto sociale dura a lungo.
Gli esperti dicono che il matrimonio precoce resta il peggior ostacolo allo sviluppo delle donne in India, poiché quasi il 45% delle ragazze indiane si sposa prima dei 18 anni, lasciando così andare la possibilità di studiare, di lavorare e di essere indipendente, oltre che più cosciente dei propri diritti.
Il secondo Paese industrializzato più impossibile per le donne è l’Arabia Saudita, seguita da Indonesia, Sud Africa e Messico.
Agli antipodi, il Paese dove le donne vivono meglio, dopo il Canada, è la Germania, seguita da Gran Bretagna, Australia e Francia.
E l’Italia? È all’ottavo posto dopo il Canada, ossia purtroppo ancora a metà. I motivi per cui la Trust Law pone così in basso l’Italia sono problematiche legate all’accesso al lavoro, gli abusi e le disuguaglianze in famiglia, visto che le donne italiane dedicano ai lavori domestici ben 3 ore in più rispetto agli uomini e sono spesso vittime di molestie sessuali sul lavoro.
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