Anoressia: come riconoscerla?

Comprendere i sintomi di questo disturbo psico-somatico per prevenirlo e curarlo in maniera adeguata.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 28 Settembre 2012 16:41

L’anoressia è una malattia che i più sono soliti definire  “società del benessere”, che a prescindere dalla crisi finanziaria su scala mondiale che interessa tutti noi, trova ancor oggi la sua linfa vitale nel modus operandi dei giovanissimi (e non solo) votato all’apparire e all’essere belli/e a tutti i costi, anche a scapito della propria salute.

Cos’ è l’anoressia? Questo disturbo  è spesso contraddistinto da una continua perdita di peso e dalla mancanza di appetito. Una  malattia che interessa il comportamento alimentare e che generalmente si manifesta nell’adolescenza o poco più tardi. Si è soliti definirla come un disturbo psicosomatico, dato che si manifesta a livello psico-fisico.

L’aspetto fisico e mentale, infatti, sono legati tra loro in maniera indissolubile. Chi è affetto da anoressia, in genere è infelice del proprio fisico, poichè non corrispondente ai propri canoni di bellezza estetica. Pur di raggiungere l’obiettivo sperato, il soggetto anoressico finisce col digiunare, stressare il corpo con un’eccessiva attività aerobica, assumere diuretici e lassativi, indursi il vomito e così via.

Per ciò che concerne l’aspetto psicologico, l’anoressia coincide con la distruzione di sé e trae origine da un’infelicità di fondo e dalla scarsa autostima. La completa insoddisfazione verso la vita che si conduce, porta molte donne ad assumere un controllo maniacale  del cibo assunto e del proprio peso corporeo.

Le donne colpite da anoressia tendono ad essere fortemente ipercritiche verso sé stesse e non si sentono mai a proprio agio nello stare con gli altri. Sono inoltre portate a sviluppare un atteggiamento paranoico e sono solite essere accondiscendenti alle richieste altrui pur di ottenere il consenso di cui necessitano per perpretrare i loro atteggiamenti malsani.

Ne deriva che chi è affetto da anoressia necessita di essere supportato sotto il profilo psicologico in primis, intraprendendo un lungo percorso che porterà all’accettazione di sè. Per far ciò, è  ovviamente indispensabile poter godere dell’affetto di amici e parenti.

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