Co-sleeping, quando il piccolo dorme con mamma e papà. Ma è giusto?
Molto spesso la nascita di un bambino prevede mille cambiamenti per una coppia. Uno di questi è legato al lettone: il piccolo comincia a dormire con mamma e papà. Un po’ per farlo contento, un po’ perché il piccolo ha paura, un po’ per fargli sentire calore e protezione, i due genitori accettano il cosiddetto “co-sleeping”, ossia appunto la nanna collettiva familiare nel letto matrimoniale. Il co-sleeping non è il room-sharing, ossia il dormire insieme nella stessa stanza, ma è proprio, come si è già affermato, il condividere lo stesso letto.
Per quanto spesso criticato, il co-sleeping può far male alla coppia che, in questo modo, condivide meno momenti di intimità, ma sul bambino non sembra avere effetti negativi né sulla personalità né sulla sua vita sociale. A tal proposito si è espressa la psicoterapeuta britannica Margot Sunderland che, nel 2008, ha scritto un libro intitolato “The Science of Parenting: Practical Guidance on Sleep, Crying, Play and Building Emotional Well-Being for Life” (traducibile come “La scienza dell’essere genitori: guida pratica alla nanna, ai pianti, al gioco e alla costruzione del benessere emozionale per la vita”). In esso la Sunderland afferma che i bambini possono tranquillamente dormire nel lettone dei genitori fino ai cinque anni (diversi sono i casi patologici che vedono il co-sleeping protrarsi fino all’età prepuberale del figlio). Questa abitudine li aiuterebbe infatti a diventare adulti sereni ed equilibrati, oltre ad aumentare il legame affettivo con mamma e papà.
Tuttavia, considerando che così i genitori rischiano davvero di mettere a repentaglio i propri momenti intimi di coppia, forse l’ideale sarebbe non rendere questa un’abitudine costante e prolungata. In fondo, se da un lato è importante che il piccolo senta la protezione dei suoi genitori, è fondamentale che una coppia possa amarsi per essere felice e serena e poter trasmettere meno nervosismo in famiglia. Senza contare che ad un certo punto al bambino bisogna insegnare anche l’indipendenza, rappresentata appunto anche dall’andare a dormire da solo.
Dunque co-sleeping sì o no? La risposta è: dipende dai casi, dipende da voi, dipende da cosa il vostro istinto vi dice sia giusto per voi e per il vostro piccolo. Non tutti siamo uguali, per fortuna.