Delitti d’onore contro donne in Pakistan: aumentano centri d’ascolto
Farida Bibi aveva 30 anni, ma la sua vita è stata interrotta dalla violenza brutale di suo marito, che l’ha picchiata a morte perché l’accusava di flirtare con altri uomini. Afferma la mamma di Farida, che al telefono ha assistito alle percosse fatali:
L’ho sentita al telefono, urlava: lasciami in pace, perché mi picchi? Mamma aiutami, vuole uccidermi.
La mamma di Farida è convinta che l’assassino sia stato suo marito, ma dalle forze dell’ordine è stato considerato innocente. Eppure Farida è l’ennesima delle vittime dei “delitti d’onore” che avvengono in Pakistan, tanto che già 13 anni fa, nel 1999, è nato un call center d’ascolto per le vittime dei delitti d’onore e per i loro familiari. L’ideatore del centro, l’avvocato Zia Awan, afferma:
Il dolore e le grida che abbiamo nel nostro cuore li abbiamo trasformati in un movimento per la vita. gni giorno il nostro call center riceve decine di chiamate di persone che vogliono essere aiutate. E’ un cambiamento che può e deve avvenire, un grande cambiamento affinché gli assassini non rimangano impuniti
Dal 1999 i call center d’ascolto per le vittime dei delitti “d’onore” sono diventati 4 in Pakistan, mentre la Polizia riconosce sempre più colpevoli effettuando sempre più arresti, così che anche le vittime si sentano più incoraggiate anche a denunciare i propri aguzzini.