Ecco svelato il segreto della felicità
Qual è il segreto della felicità? Una domanda che i più si pongono da secoli. Un vero e proprio mistero sul quale l’Università della California ha finalmente fatto luce, scoprendo l’ormone anti sonno, in grado di regolare anche l’umore. Il suo nome corrisponde a orexina.
Questa sostanza aumenta considerevolmente quando si è felici e tende a diminuire quando è la tristezza ad avere il sopravvento. Secondo i ricercatori Usa, sarebbe lecito azzardare una connessione sonno e umore, dato che si tratta del medesimo ormone che permette il risveglio ogni mattina.
La suddetta scoperta potrebbe essere d’aiuto per migliorare l’umore degli esseri umani, prevenire disturbi psichiatrici, stati depressivi e attenuare i problemi di insonnia.
Nel 2000 una ricerca condotta dall’Università di Parigi, ha finito con lo scoprire che gli individui interessati da narcolessia, disturbo neurologico contrassegnato da periodi di sonno profondo, presentavano circa il 95% in meno di orexina nel cervello se confrontati con degli individui sani.
Lo studio compiuto 13 anni fa è stato il primo a rilevare un’eventuale causa biologica della problematica. Visto che gli stati depressivi sono fortemente associati alla narcolessia, gli studiosi hanno cominciato ad analizzare l’ipocretina (altro nome con cui è conosciuto l’orexina) e i suoi possibili legami con la depressione.
Grazie a questo nuovo studio, gli studiosi sono riusciti ad ottenere dati precisi grazie all’impianto di alcuni elettrodi all’interno del cranio di 8 individui interessati da epilessia.
Quest’ultimi sono stati monitorati mentre erano intenti a guardare la tv o erano intenti a relazionarsi con altre persone. Ai soggetti è stato inoltre permesso di valutare i propri stati d’animo grazie ad un questionario ad hoc.
Dai risultati che ne son scaturiti, gli studiosi hanno rilevato che i livelli di orexina non erano connessi all’eccitazione in generale, tuttavia, quest’ultimi finivano con il raggiungere livelli più elevati nel momento in cui si provavano emozioni positive. Dei picchi sono stati riscontrati anche durante scatti di ira, al risveglio e nel corso dell’interazione sociale.
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