I consigli di Sheryl Sandberg alle donne che lavorano

Non si tratta di consigli di una persona qualunque, ma della direttrice operativa di Facebook. Tavola rotonda sulla questione alla Social Media Week di Milano.

di Giorgia Martino 21 Febbraio 2013 16:58

Si avvicina marzo e si avvicina anche l’uscita del libro Facciamoci avanti – Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire. Il libro porta la firma di Sheryl Sandberg, direttrice operativa di Facebook, e sarà edito da Mondadori.

Si tratta di consigli alle donne che lavorano, incitandole a fare il loro possibile senza mai sentirsi sempre in dovere di strafare e di cadere vittime di un sovraccarico disumano.

Le strade da seguire per evitare di farsi tiranneggiare dagli stereotipi di lavoro al femminile sono:

1)      Fare gruppo e scoprire la solidarietà con altre donne

2)      Avere il coraggio di scegliere

3)      Conoscere se stesse e ciò che si desidera davvero

4)      Non tradire mai le proprie reali aspirazioni

5)      Non mirare ad una presunta perfezione che ci vuole tutte ‘Wonder Woman’

Queste riflessioni ispirate da questo libro sono state dibattute anche nel corso della Social Media Week a Milano, in un convegno che ha visto come protagoniste quattro top manager più uno, uomo! I loro nomi? Detto fatto: Silvia Candiani, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italy, Laura Donnini, General Manager & Publisher di Mondadori, Marcella Logli, Responsabile Corporale Identità & Public Relations di Telecom Italia, Roberta Marracino, Director of Communication Research di McKinsey & Company, e infine l’unico uomo, Tommaso Arenare, della Egon Zehnder.

Il settore lavorativo prevede ancora un’estrema questione di genere che non riguarda solo l’Italia, considerando che Shelly Sandeberg sia proprio statunitense e abbia ugualmente sollevato tale questione! Le donne sono in media più istruite, più qualificate, più aggiornate eppure meno inserite in posti di controllo e potere lavorativo. I motivi sono da addurre a questioni culturali che vedono la donna ancora troppo relegata a ruoli prettamente familiari di ‘moglie’, di ‘madre’ e anche di ‘figlia’: non a caso, la cura degli anziani grava quasi sempre sulle donne stesse.

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