L’angioma rubino, cos’è quel punto rosso sulla pelle
A volte sulla pelle compaiono delle macchioline rosse, che possono essere scambiati per “nei rossi” appunto. In realtà si tratta dei cosiddetti “angiomi rubini“, ossia delle bollicine dal colore rosso vivo.
Gli angiomi rubini sono dei comuni disturbi dermatologici che colpiscono soprattutto gli individui di carnagione molto chiara e di età compresa fra i 30 e i 40 anni. E’ difficile che compaiano singolarmente, poiché sono in genere “accompagnati”, e si ritrovano in varie parti del corpo: si parla infatti di “proliferazione” dell’angioma rubino, ossia di una sua diffusione sul corpo che può avvenire soprattutto in circostanze particolari, come in gravidanza o in concomitanza con alcune patologie, come un’epatopatia. Sono causati da depositi di sangue sulla pelle, e sono dovuti in genere alla dilatazione dei vasi capillari. Non sono pericolosi, anche se possono sanguinare per urti o lesioni.
Non essendo quasi mai molto estesi, in genere non vengono trattati ma, nel caso si volesse decidere di rimuoverli, si può agire chirurgicamente rivolgendosi ad un dermatologo. Costui, tramite un dermocoagulatore a frequenza, effettua la rimozione senza alcun fastidio per il paziente. Il tutto dura solo pochi secondi.
Oltre all’angioma rubino, esistono altre quattro tipologie di angiomi:
- l’angioma piano: si presenta come una chiazza più estesa del puntiforme angioma rubino, e viene chiamata per questo “macchia di vino porto”. Si tratta di una dilatazione del plesso vascolare cutaneo e con il tempo può diventare più spessa.
- l’angioma tuberoso: è sporgente e può essere appena rilevato o molto protuberante. E’ congenito, di colore che dà sul porpora e sul blu, e con il tempo in genere regredisce da solo
- l’angioma cavernoso (o sottocutaneo): si chiama così perché si presenta come una tumefazione coperta dai tessuti dermatologici. E’ per lo più congenito e non tende a regredire spontaneamente.
- l’angioma serpiginoso di Hutchinson: è leggermente rilevato e i suoi bordi tendono a dilatarsi con il tempo. Per questo motivo viene riconosciuto con l’accezione di “serpiginoso”.
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