L’otite e l’omeopatia, quali sono i pericoli?
Il caso del bambino morto per un’otite curata con rimedi omeopatici ha scosso l’opinione pubblica e riaperto il dibattito sulla validità delle cure omeopatiche. L’omeopatia e la sua applicazione coercitiva sono accusati di aver causato la morte del piccolo Francesco, insieme al medico omeopata che, noncurante delle complicazioni a cui esponeva il piccolo, non gli ha prescritto l’antibiotico causandone di fatto la morte.
Subito dopo l’autopsia adesso è chiaro che il bambino è morto a causa di un’encefalite, conseguenza gravissima di un’otite non curata che si è aggravata sempre di più portando il bambino ad uno stato di coma dal quale non è più uscito. Ma la colpa è dell’omeopatia?
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Gli esperti su questo punto sono concordi. I rimedi omeopatici possono essere utili ma sono assolutamente inefficaci nei casi di infiammazione acuta. I farmaci omeopatici infatti possono avere risultati solo a lungo nel tempo e sono completamente inutili quando si tratta di contrastare un’infezione batterica acuta, magari complicata dalla febbre o che persiste già da qualche giorno. In questo senso, la medicina omeopatica non si può sostituire a quella tradizionale.
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Insomma infezioni come l’otite, e tutte le infezioni in generale, si trattano con l’antibiotico che è l’unica cura che permette la guarigione pronta e il controllo completo delle possibili complicanze. Chiunque suggerisca l’omeopatia come la soluzione di tutte le malattie è un pazzo, un incosciente che mette in pericolo la vita delle persone e che fa un danno serio anche a tutti quei medici che praticano l’omeopatia solo come supporto alla medicina allopatica.
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