Padri over 40 rischiano di avere figli autistici o schizofrenici
Molto spesso le ricerche sulla fertilità si sono focalizzate sull’età della madre e sulle eventuali conseguenze che potrebbero avere sui figli, visto che all’età più avanzata delle madri è associato un maggior rischio di figli affetti dalla sindrome di Down e da altre malattie rare.
Tuttavia questa volta la rivista Nature ha pubblicato uno studio che affronta il discorso dell’età dei padri, mettendo sotto la lente d’ingrandimento le mutazioni genetiche tramandate attraverso gli spermatozoi.
Lo studio in questione è stato effettuato su 219 madri e padri islandesi e sui loro bambini, ed è stato scoperto che alla donna sono attribuite 15 mutazioni genetiche tramandate, indipendentemente dall’età. Per ciò che riguarda i padri, invece, le mutazioni sembrano dipendere da quanto è giovane: se un uomo di 20 anni è responsabile di circa 25 mutazioni attraverso il suo sperma, dopo 40 anni sarà responsabile di 65 mutazioni.
Kari Stefansson, amministratore delegato dell’islandese Decode Genetics, ha affermato:
Molte di queste mutazioni sono probabilmente di tipo neutro, ma di tanto in tanto possono diventare deleterie e causare malattie come autismo e schizofrenia. Non a caso, abbiamo riscontrato che un padre quarantenne ha un rischio approssimativamente doppio di concepire un bambino autistico o schizofrenico rispetto ad un ventenne, anche se il rischio complessivo non supera comunque l’1%.
Dunque niente panico per i genitori più “attempati”, anche se il consiglio che danno gli esperti è quello di congelare lo sperma in età giovanile.
Si è espresso a tal riguardo anche il professor Alexey Kondrashov, dell’Università del Michigan:
Le conclusioni di Stefansson suggeriscono che un neonato abbia una media di 6 nuove mutazioni deleterie, e sebbene molte di queste mutazioni avranno effetti lievi di per sé, nel loro insieme potrebbero causare un significativo impatto sulla salute e sapere che patologie come autismo, schizofrenia o dislessia sono legate all’età paterna non mi sorprende, perché è coerente con il fatto che i geni si manifestano di più nel cervello che in ogni altro organo.