Un sms al Telefono Rosa per creare centro anti-violenza sulle donne
La violenza nei confronti delle donne ha tante, anzi tantissime sfaccettature: parte da quelle più plateali che si traducono con scioccanti lividi sul volto o con l’utilizzo di materiale devastante per la pelle e per il corpo, fino ad arrivare alla violenza più subdola, ma non per questo meno dolorosa, ossia quella psicologica degli stalker, in genere ex che non si rassegnano ad aver perso il possesso sull’oggetto delle loro ossessioni malate, o ancora degli attuali partner, che indeboliscono la personalità di chi li ama per rafforzare le assurde carenze della propria. Tutto questo avviene con umiliazioni, persecuzioni, offese e percosse. Il Telefono Rosa da anni si occupa di fornire consulenza psicologica e legale gratuita alle donne vittime di violenza di genere, e ci sembra inutile sottolineare quanto sia alto l’allarme sotto questo aspetto, considerando i continui e martellanti fatti di cronaca che non fanno che riproporre più o meno gli stessi atroci scenari.
Dal 13 settembre al 2 ottobre chiunque può far molto per aiutare il Telefono Rosa, inviando in questo periodo di tempo un sms al numero 45506. L’sms ha valore di soli 2 euro, ma uniti possiamo fare tanto, anche perché si tratta di un’associazione che si appoggia sul volontariato. Il ricavato sarà devoluto per la costruzione di un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza e per i loro bambini.
Lo spot per quest’iniziativa in corso è stata girata dall’Ambasciatrice del Telefono Rosa, l’attrice Claudia Gerini, e va in onda sulla piattaforma Sky – Foxlife.
Ecco il video.
[flv]http://www.youtube.com/watch?v=4f7jPaODFu8&feature=player_embedded[/flv]
I miserabili che fanno violenza su un individuo più debole, come può essere una donna, hanno una dignità che lascia il tempo che trova, ma purtroppo non è così per ciò che riguarda gli effetti della loro violenza. Anche perché le donne, in molti casi madri, diventano più facilmente ricattabili in quanto devono proteggere spesso anche i loro bambini. Bisogna dire basta a questi soprusi, e se la migliore arma iniziale è la sensibilizzazione e la diffusione, semplicemente METTIAMOLA IN ATTO.