Uomini sessualmente attivi? Ecco quali lo sono di più
I risultati di un nuovissimo studio mostrano che gli uomini che dormono poco diventano molto più audaci sotto le lenzuola. I motivi? Gli uomini che dormono poco percepiscono come più disponibile sessualmente la propria partner.
Le autrici di questo studio hanno notato che gli uomini privati di una notte di sonno hanno infatti percepito i segnali sessuali della propria compagna come più forti rispetto a quando erano riposati. Questo sarebbe avvenuto perché la mancanza di sonno influenzerebbe le funzioni del lobo frontale, che ha un ruolo anche sul processo decisionale nella valutazione dei rischi, della morale, dei freni inibitori e della sensibilità. Quindi l’assenza di riposo in alcuni individui avrebbe più o meno gli stessi effetti di una sbronza molto forte.
Si tratta del primo studio che va a indagare l’impatto della privazione di sonno sulle decisioni sessuali.
Ha affermato Jennifer Peszka, una delle ricercatrici coinvolte in questo studio, nonché professoressa di Psicologia presso l’Hendrix College di Conway, nell’Arkansas:
I nostri risultati sono più o meno gli stessi che sono emersi dagli studi che osservano il rapporto tra l’abuso di alcool e l’attività del lobo frontale. La privazione del sonno può avere effetti impreviste sulle esperienze percettive nell’ambito di incontri sessuali e romantici. Potrebbe infatti portare gli individui che hanno dormito poco a impegnarsi in scelte sessuali che non farebbero se fossero ben riposati. Il potere decisionale indebolito in questo caso può portare anche a gravi problemi, come una maggiore propensione a molestare, a gravidanze non desiderate, a malattie sessualmente trasmissibili e a conflitti relazionali: tutto ciò ha gravi implicazioni mediche, educative ed economiche sia per l’individuo che per la società.
Il gruppo di volontari che ha partecipato a questa analisi era composto da 60 studenti di college, che hanno risposto ad alcune domande con vari punteggi a scale, sia prima che dopo una notte insonne.
Per condurre questo studio, Jennifer Pezska ha collaborato con la sua collega Jennifer Penner, oltre che con David Mastin dell’Università dell’Arkansas. Sono inoltre stati assistiti da alcune ricercatrici dell’Hendrix College, come Jennifer Lenow, Cassandra Heimann, Anna Lennartson, Rebecca Cox e Katie Defrance.