Ecco la primavera: allarme rinite allergica
L’arrivo della primavera e si spera del bel tempo a lungo atteso, non rappresenta una bella notizia per il 15% degli italiani. Statistiche alla mano, infatti, sarebbe questa la percentuale interessata da rinite allergica.
Per chi non lo sapesse, questo disturbo si manifesta con l’infiammazione della mucosa nasale. Questa problematica, negli ultimi anni ha conosciuto un incremento del 5%, finendo con il divenire un problema sanitario su scala globale, visto l’impatto diretto che avrebbe sulle attività quotidiane di chi ne è interessato.
La rinite allergica, infatti, nella maggior parte dei casi va ad influenzare le performance lavorative, senza contare quelle sportive e i danni alla vita sociale. Come se non bastasse, sempre più spesso questa patologia è associata all’asma bronchiale.
Rinite allergica – Statistiche
Numeri alla mano, nella popolazione mondiale questo disturbo è stimato tra il 20 e il 25%, mentre in Italia, ne soffrirebbe il 15% della popolazione.
Volendo tracciare l’identikit perfetto del soggetto interessato da rinite allergica, è possibile rintracciarlo in una donna (il gentil sesso è maggiormente interessato da questo disturbo rispetto agli uomini) con un’età che va dai 15 fino ai 30 anni e con fattori ereditari allergici (20% dei casi).
Diagnosi e problematiche
Stando al parere degli esperti, tra le maggiori cause di una mancata diagnosi, vi è la tendenza delle persone colpite da questo disturbo a non considerarla una vera e propria malattia. Dati alla mano, infatti, la stragrande maggioranza dei soggetti colpiti da rinite allergica finisce con il curarsi autonomamente, rinunciando alle cure del medico. Basti pensare che meramente un paziente su 3 finisce con il presentarsi dal medico, ma solo in casi estremi.
Stando a quanto dichiarato dal dottor Walter Canonica, questa malattia rappresenterebbe un fattore di rischio per l’asma. Diagnosticandola per tempo, è possibile curarla correttamente. In più è possibile frenare un disturbo invalidante e tutt’altro che a buon mercato (per quel che concerne le spese mediche da affrontare) come l’asma.