Cosa fare se il parto tarda ad arrivare
A molte donne capita di partorire oltre il termine, ciò può essere dovuto a familiarità, alla presenza di cicli mestruale che arrivano oltre i 28 giorni.
Ma anche all’ utilizzo della pillola nei mesi immediatamente precedenti alla scoperta della gravidanza o all’assunzione durante la gravidanza di medicinali che hanno effetti ritardanti.
E’ bene dunque sottoporsi a controlli periodici che possano evidenziare lo stato di avanzamento della gravidanza, tra questi esami vi sono il tracciato cardiotocografico, la flussimetria doppler, l’ecografia e l’amnioscopia, così sarà possibile seguire la gravidanza nel tempo ed essere in grado di prevedere la data del parto.
Se tre giorni dopo la fine della 41 settimana non succede nulla il parto viene indotto, tramite induzioni prima di prostaglandine e poi di ossitocina si cerca di stimolare il parto, se comunque non succede nulla si opta per il parto cesareo, soprattutto se si rilevano segni di sofferenza del feto.
Un metodo per favorire una gravidanza a termine è fare l’amore spesso durante l’ultima settimana, favorendo la stimolazione del collo dell’utero ma anche grazie alla quantità di prostaglandine contenute in abbondanza nel liquido seminale maschile che sollecitano il parto come abbiamo precedentemente visto.
I bambini che nascono oltre il termine sono generalmente più grandi, pesano di più e hanno maggiore energia per tirare il latte dal seno materno, dunque non presentano particolari difficoltà. Dunque mantenete la calma e affidatevi agli specialisti, sapranno trovare la giusta soluzione per voi.
Godetevi la vostra gravidanza, è un’esperienza meravigliosa che non potrete farvi sfuggire, non createvi ansie prima che le cose accadano.
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