Bambini e tic nervosi: cure, rimedi, consigli
I tic nervosi colpiscono un bambino italiano su 5. Un problema che va affrontato per tempo, tuttavia, senza fare drammi, visto che nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno temporaneo, destinato a sparire in fase di crescita.
Per chi non lo sapesse, i tic si differenziano in verbali e motori. Tra quelli più comuni: ripetizione di parole in maniera compulsiva e non contestualizzata, grugnire, fare smorfie, torcere il collo, sbuffare.
L’importante è che il genitore comprenda appieno la differenza tra i disturbi da curare servendosi di supporto medico e quelle che sono esclusivamente delle espressioni non volontarie, destinate a sparire entro breve.
Secondo il dottor Stefano Vicari, responsabile del reparto di Neuropsichiatra Infantile dell’Ospedale Bambin Gesù, sarebbe fondamentale spiegare al bimbo esasperato dallo stress ciò che gli accade, in modo da conferirgli la giusta serenità e indurlo a seguire una terapia a base di farmaci senza troppe preoccupazioni.
La cura farmacologica prevede l’assunzione di farmaci al fine di riequilibrare i neurotrasmettitori. Terapia che, secondo lo specialist,a sarebbe imprescindibile, visto che l’analista non riuscirebbe ad agire in maniera adeguata sulla psiche del bambino senza l’ausilio di medicinali. Per capire quando è necessaria una cura farmacologica, sarebbe bene fare tesoro di una recente ricerca in materia, eseguita da un team di neurologi dell’Università di Burgos (Spagna).
Lo studio ha coinvolto 1.200 bambini tra i 6 e i 14 anni e si è prefissato come obiettivo quello di comprenderne i comportamenti anomali, prestando attenzione ai momenti della giornata e alle occasioni in cui i tic nervosi raggiungevano la massima espressione.
In seguito, i bambini sono stati sottoposti a dei colloqui per comprendere la personalità di ognuno e scoprire le cause che avevano potuto determinare l’insorgere dei tic. Al termine dei colloqui, i ricercatori sono convenuti sul fatto che questi disturbi sono spesso la riposta a situazioni particolarmente stressanti ( interrogazioni scolastiche, separazione dei genitori, il primo giorno di scuola, la nascita di un fratellino), eventi che spesso i bambini temono di non saper affrontare.
Numerosi bambini roteano la testa o strizzano gli occhi, atteggiamento che, secondo gli esperti, rivelerebbe il desiderio di non veder qualcosa che li infastidisce. Altri sollevano le spalle, per comunicare il proprio desiderio di non occuparsi di un particolare compito. Coloro che invece schioccano la lingua, desidererebbero comunicare.
Tic nervosi nei bambini – Rimedi
I genitori, farebbero bene a non sgridare o prendere in giro i bambini che manifestano questo tipo di disturbi, dato che, falri sentire in colpa o a disagio, causerà nuovi disagi.
L’importante è comprendere le cause dello stress che va a provocare un particolare tic e supportare il bambino, infondendo in lui sicurezza ed eliminando i motivi di preoccupazione che hanno portato alla comparsa del disturbo.
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