In Italia ci si separa di più allo scadere del quindicesimo anno
C’era una volta la crisi del settimo anno. Ora c’è il crack del quindicesimo anno: secondo l’ultima ricerca Istat è la durata media del matrimonio in Italia.
L’indagine studia i dati di separazioni e divorzi nel nostro Paese risalenti al 2010, e gli esiti sono i seguenti:
– Le separazioni sono aumentate del 2,6% rispetto al 2009, i divorzi sono invece diminuiti.
– Nell’85,5% dei casi la separazione è consensuale.
– Il 30% dei matrimoni finisce con la separazione dopo 15 anni.
– Al Sud i litigi a causa della separazione sono più forti che non al Nord.
– Nel 56,2% dei casi la casa viene assegnata alla moglie.
Come mai ci si rassegna così presto ai problemi anziché affrontarli insieme per superarli? E qui si potrebbe far nascere un’altra domanda, ossia, il matrimonio deve finire quando finisce l’amore o deve essere considerato, come fanno in molti, una sorta di azienda familiare da mandare avanti a prescindere? In un mondo che corre così tanto, un punto così “fermo” come il matrimonio è positivo o è diventato obsoleto? Ci vorrà mica qualche accorgimento per adattarlo ai tempi? Perché sto facendo più domande di Marzullo?
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