Gravidanza: quando il parto cesareo diventa un business

Boom di parti non naturali nel "belpaese". Sud Italia in vetta, ma sembra esserci ben poco da sorridere.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 19 Gennaio 2013 16:50

Abuso di parti cesarei? In Italia ne sono stati eseguiti ben 12.000. La giustificazione ufficiale era data dal feto podalico, ma dalla cartella clinica delle donne interessate da parto cesareo non sono state rilevate tracce del problema.

Gravidanze sempre più soggette a parti cesarei non necessari dunque, è questo il quadro che emerge da un’indagine condotta dal Ministero della Salute.

Il ricorso alla “posizione anomala del feto” sembra esser divenuta la bugia più utilizzata per eseguire un cesareo inutile.

Gravidanza e parti cesarei inutili – I dati del fenomeno

Nell’anno 2010 in Italia vi sono stati circa 480.000 parti. Di quest’ultimi, circa 1/3 è stato cesareo. Nel 7% dei casi, questo tipo di tecnica è stata utilizzata perché il feto si trovava in posizione anomala.

Peccato che in alcune strutture, questo “alibi” è stato fin troppo abusato, in taluni casi arrivando a percentuali superiori al 50%. Numeri sospetti, specialmente incrociando le schede di dimissioni ospedaliere con le cartelle cliniche.

Il boom del fenomeno si è avuto soprattutto in Campania e, in maniera più lieve nelle regioni Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria. Ad insospettire gli ispettori del Ministero della Salute, le sempre più crescenti dimensioni del fenomeno.

I Nas hanno posto sotto sequestro ben 3.270 cartelle cliniche provenienti da 80 diverse strutture (pubbliche e private). Di queste, il 43% delle cartelle esaminate ha palesato delle incongruenze. Numeri che fanno ben comprendere la diffusione del fenomeno.

Gravidanza e parto cesareoI motivi della truffa

Dietro i cesarei “forzati” potrebbe esserci una vera e propria speculazione e non un semplicissimo errore di compilazione. Non a caso il rimborso fornito ad una struttura per un parto vaginale è inferiore di ben 1.100 euro rispetto ad un parto cesareo.

In parole povere un’enorme truffa ai danni dello Stato, difatti, se verrà accertato che il 43% dei parti non naturali è ingiustificato, vorrà dire che il sistema sanitario nazionale è stato privato ingiustamente di ben 85 milioni di euro annui.

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